Una delle ferite più profonde lasciate dal lockdown è sicuramente stata l’impossibilità, per i familiari dei nostri Ospiti, di accedere alle strutture della Fondazione per far visita ai loro cari. Lo stesso vale, ovviamente, per i nostri Ospiti che hanno dovuto gestire la difficile situazione imposta dalla lontananza.
Siamo stati tra i primi a realizzare un servizio dedicato e continuativo di video chiamate che, grazie all’impegno – non solo di tempo, ma anche emotivo e professionale – dei nostri educatori, psicologo e assistente sociale, ha assicurato la continuità delle relazioni e degli affetti. Certo, non si è trattato di una modalità alternativa, quanto piuttosto di uno metodo che non è però stato in grado di eliminare i vissuti di lontananza, tristezza e, forse, anche frustrazione. La criticità e il pericolo del contagio hanno però imposto sacrifici più o meno accettabili per tutti.
Con il consolidarsi della cosiddetta Fase2, la relativa e precaria stabilizzazione a cui stiamo assistendo all’interno delle nostre strutture, pongono ora le prime fragili condizioni per una parziale ripresa delle attività di visita.
È importante sottolineare che, ad oggi, non abbiamo ricevuto istruzioni dettagliate in merito da parte di ATS o Regione Lombardia. Tuttavia, sentiamo forte il bisogno e il desiderio di rivedersi che arriva da più parti: ne hanno bisogno i nostri Ospiti, le cui condizioni psicologiche potrebbero risentirne se si prolungasse ancora a lungo una lontananza forzosa; lo desiderano e ne hanno bisogno i familiari che – ormai da diverse settimane – sono costretti a soli contatti a distanza. Infine, ne hanno bisogno i nostri operatori e i nostri professionisti, per guadagnare un ulteriore porzione della nuova normalità e per confermare all’esterno che nulla è mai cambiato nelle cure che quotidianamente – con professionalità, impegno e vicinanza – prestano ai nostri Ospiti.
L’8 giugno ripartono le visite dei familiari
Non si tratta ancora di un accesso libero alle strutture, quanto piuttosto di una prima fase caratterizzata da un protocollo scrupoloso e prudenziale che, con il passare delle settimane e il miglioramento delle condizioni, generale e particolare, subirà continue trasformazioni e aggiornamenti con l’obiettivo di migliorare sempre più l’esperienza stessa dell’incontro.
In attesa di realizzare un’apposita struttura temporanea nella zona della reception in grado di assicurare le condizioni migliori per il delicato equilibrio tra sicurezza e incontro, le visite programmate a partire da prossimo 8 giugno 2020, e calendarizzate per le prossime settimane, avverranno – come già accaduto in altre strutture lombarde, come ad esempio presso la Fondazione Opere Pie Riunite di Codogno che ci ha gentilmente concesso le immagini che trovate in questa pagina – attraverso la mediazione di un vetro.
Non ancora quindi un incontro ‘completo’, in riferimento alla dimensione fisica, ma un primo passaggio in presenza che, siamo sicuri, sarà compreso come il tentativo di preservare la salute delle persone di cui ci prendiamo cura.
Come avverranno gli incontri
I primi incontri sono stati calendarizzati a partire da lunedì 8 giugno con una cadenza di uno ogni mezz’ora, dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 18:00. Il sabato mattina, invece, dalle ore 10:00 alle ore 12:00.
Le convocazioni – nominali e dirette da parte dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico – avverranno a partire dalla segnalazione della Direzione Sanitaria che, settimanalmente, fornirà l’elenco degli Ospiti che potranno accedere agli incontri con i propri familiari.
In questa prima fase, come già detto sopra, gli incontri avverranno con la frapposizione di un vetro e, in particolare, si svolgeranno presso l’ingresso secondario che conduce direttamente dal cortile alla ‘Sala del Grande’. In questo modo, i familiari non accederanno alla struttura – limitando così potenziali rischi di contagio, anche se è chiesto loro il rispetto dell’obbligo di indossare la mascherina e di rispettare tutte le forme di prevenzione attualmente in vigore – e gli Ospiti potranno raggiungere il luogo dell’incontro direttamente con un ascensore. Gli Ospiti saranno accompagnati da un Operatore dell’Assistenza Socio Sanitaria e da un Operatore Sociale, in modo da assicurare diversi obiettivi: il supporto in un momento emotivo molto delicato, l’eventuale assistenza in loco e in tempo reale e, non ultimo, le condizioni igieniche e di sanificazione necessarie.
Sarà inoltre importante portare con sé il proprio telefono cellulare in modo da facilitare al massimo la comunicazione verbale.
Le linee guida che si stanno formalizzando prevedono, per ogni incontro, la presenza di al massimo 2 familiari per ogni ospite e per un tempo massimo 15 minuti. In questo modo riusciremo a dare una prima possibilità di incontro. Infine, va comunque ricordato che gli incontri già programmati potranno essere sospesi o rinviati in funzione di sopraggiunte condizioni di indisposizione dell’Ospite.