Erano i primi anni ’50 a Rho e Franco, pieno di sogni ed energie, amava suonare la sua ‘fisa’ insieme ad un gruppo di amici.
Si trovavano spesso in una stanza, proprio nella zona dove, nel 1955, sarebbe sorta la Casa di Riposo di Rho, oggi Fondazione Giuseppe Restelli.
Quella sera un rumore attirò l’attenzione di Franco che, sportosi dalla finestra, temeva che qualcuno stesse cercando di rubare la sua amata Vespa. E invece di ladri neanche l’ombra, solo un gruppo di ragazzi come lui che ballava sulle note della musica che proveniva proprio da quella finestra.
Tra loro c’era anche Marianna… bella, bellissima… fu un attimo per Franco sentire che proprio quella ragazza sarebbe stata parte del suo futuro, che sarebbe diventata la ‘sua Anna’.
Era il 1953 e passarono soli due anni tra quell’incontro e il giorno del matrimonio. Un matrimonio celebrato lontano, a Molfetta, in Puglia, perchè Anna era originaria di quella terra. Come avremmo fatto oggi, già in quel lontano 1955, Anna e Franco non si dimenticarono dei tanti amici e parenti di Rho e così decisero di festeggiare una seconda volta, proprio nella città che aveva visto nascere il loro amore, proprio all’interno del complesso del Santuario che tanto era loro caro.
Anna si è poi dedicata alla casa e alla crescita dei due figli, Franco invece ha lavorato sodo nel comparto della movimentazione terra: un lavoro duro, prima come operaio e poi come impiegato, che lo ha portato spesso a fare lunghi viaggi, anche all’estero.
Mentre Anna stava accanto a Giuseppe e Annalisa, Franco era impegnato nella costruzione di molte e importanti gallerie italiane, ma anche in commesse sparse per il mondo, dall’Arabia Saudita alla Germania fino alla Siria.
Una lontananza che, però, non ha mai fatto sentire la solitudine a chi lo aspettava a casa con tanta trepidazione.
3 nipoti e 2 pronipoti dopo, Franco e Anna hanno scelto di trasferirsi nei mini alloggi della Fondazione, un modo per mantenere la loro autonomia ma sentirsi più sicuri con il giusto grado di assistenza e aiuto. Da pochi mesi, l’età ha fatto sentire maggiormente il suo peso e, in accordo con la loro famiglia, Anna si è traferita presso la RSA dove riceve le cure e ciò di cui ha bisogno. Non si sono separati, lontani solo pochi passi possono trascorre insieme ogni moneto della giornata.
L’Amore, quello con la A maiuscola, continuano a scambiarselo fra loro e, oggi, è alimentato ancora di più da una famiglia lunga, allegra e riconoscente: una linfa iportante che alimenta due vite ormai diventate una sola.
Allora auguri Franco e auguri Anna, che il vostro amore e i sui frutti siano l’augurio e l’eredità migliore che il mondo possa ricevere