Oggi, presso la RSA di Fondazione Restelli, abbiamo vissuto una grande festa per i cento anni di Giovannina Restelli, per tutti “Giannina”.
In mattinata, al primo piano della nostra struttura, sono arrivati il figlio Giuseppe con la nuora Rosanna e la sorella Matilde, insieme alla Vicesindaca di Rho, Maria Rita Vergani.
La Fondazione ha voluto omaggiare la signora Giovannina con una targa per ricordare questa giornata speciale, consegnata dal Direttore Generale Giuseppe Re.
Per l’occasione, il figlio Giuseppe ha descritto la vita della mamma, fotografando la sua epoca con un racconto suggestivo che vi riproponiamo.
Nata a Terrazzano – oggi frazione di Rho ma allora comune autonomo –, Giovannina Restelli è la secondogenita di Mario e Luigia, preceduta dal fratello maggiore Giuseppe. In seguito, papà Mario e mamma “Gina” ebbero altre due figlie, Margherita e Matilde.
Giovannina – per tutti “Giannina”– cresce in una tipica comunità rurale di allora, di fianco alla Piazza della Chiesa: un quadrilatero di case coloniche a due piani attorno ad un grande spazio centrale, punteggiato da un imponente gelso alla cui ombra v’era un pozzo comune dotato di pompa a mano per attingere l’acqua. Lì tutti si conoscono, tutti crescono insieme, e molti sono anche imparentati fra loro, tanto che il nome del gruppo familiare più numeroso diviene il toponimo di quel microcosmo (“la corte dei Restelli”).
Giannina, di carattere schivo e riservato, aveva “mani di fata” e, raggiunta l’età lavorativa, trova impiego presso l’allora ABITAL di Via Castelli Fiorenza a Rho, dove confeziona abiti. Finita la guerra, attorno alla metà dei suoi vent’anni, Giannina – nell’agosto del 1950 – convola a nozze con un giovane di Mazzo che le faceva la corte, scrivendole lettere piene di sentimento: il suo nome era Ercole, ma per tutti era il “Lino”. Nel 1953 la novella coppia viene allietata dalla nascita del primo – e unico – figlio, battezzato Giuseppe in memoria del fratello scomparso in Russia.
Dopo la nascita del bambino, la famiglia si trasferisce in Via Piave a Rho. E dopo altri due o tre anni trasloca in Via Terrazzano, dove Giannina – lasciato l’impiego presso l’ABITAL – prende in gestione un bar dietro iniziativa del marito, operaio specializzato e poi tecnico all’Alfa Romeo. Nel piccolo bar di Via Terrazzano, Giannina trascorre una gran parte della sua vita, contribuendo in prima persona a coltivare un ambiente sano e familiare, dove per chiunque diviene “la signora Giannina”. Gli avventori del bar imparano negli anni a vedere in lei la figura d’una madre o d’una sorella, portandole sempre il rispetto che si prova nei confronti di tali figure. Oltre a prendersi cura del marito e del figlio che cresce, l’impegno lavorativo non le impedisce di coltivare poche e selezionate amicizie, dato il carattere riservato che l’ha sempre contraddistinta.
Alla fine degli anni settanta, quando il marito si guadagna una meritata pensione dopo una vita spesa all’Alfa, i due coniugi cedono il bar e si ritirano a vita privata. Purtroppo, dopo pochissimi anni di pensionamento, nell’82 il marito passa al sonno eterno, lasciando Giannina sola in casa. Il colpo è durissimo, dato che il figlio s’era sposato giusto un anno prima con Rosanna, andando ad abitare nelle immediate vicinanze. Figlio e nuora, che ben presto diviene una seconda figlia, la circondano e la supportano con il loro affetto, tentando di alleviare la depressione che l’affligge. Ma è con la nascita dei suoi nipotini, prima Gaia e poi Gabriele, che nonna Giannina rinasce a nuova vita, dedicando tutta se stessa a crescere i suoi nuovi e grandi amori, oggi adulti e tuttora legati a lei da un vincolo inscindibile.
Nell’aprile del 2023 nasce il piccolo Dante, il pronipotino figlio di Gabriele e della moglie Irma. E nonna, anzi “bisnonna” Giannina ha ancora oggi la forza d’animo di chiedere – nonostante la sedia a rotelle e la vita in Residenza – di portarle il neonato, perché penserebbe lei a curarlo e a preparargli le pappe… Tanto è l’amore che la lega alla sua famiglia, lo stesso amore da cui sarà circondata nel giorno del suo centenario.
Anche oggi, la signora Giovannina ha dato dimostrazione di grande lucidità durante i festeggiamenti, soffiando le candeline in un secondo, leggendo tutti i biglietti di auguri e scartando i regali che le sono stati donati, tra cui alcune creme per il corpo e per il viso, visto che tiene alla cura della pelle.
Si è molto emozionata di essere al centro dell’attenzione, circondata dai propri cari, con la sorella Matilde che come lei, a 90 anni, si mantiene ancora molto in forma.
Ha salutato tutti, ringraziando le persone che si sono prodigate per preparare questo momento speciale, che continuerà con una festa privata organizzata dalla famiglia per domenica presso il Salone delle Fondazione.
Con la Signora Giovannina, siamo a sei donne centenarie e ultra-centenarie festeggiate in questo 2024!