Non possiamo nascondere che negli ultimi 20 giorni il nostro lavoro si è fatto più difficile a causa del crescente numero di contagi in tutto il territorio milanese. I nostri operatori continuano a lavorare con la stessa professionalità di sempre ma con ancora più impegno, sia sul versante sanitario che su quello umano.
I nostri Ospiti hanno bisogno di maggiori cure ma anche di ancor più vicinanza visto l’isolamento che ormai da diverse settimane li tiene lontani dai loro famigliari. Il servizio di videochiamate istituito ormai quasi un mese fa è molto apprezzato, sia dentro che fuori la struttura. Anche i medici, Direzione Sanitaria in primis, non si stancano di ricevere le chiamate e tenere aggiornati i parenti sulle condizioni di salute dei loro cari.
Lavoriamo con il massimo dei presidi sanitari di sicurezza possibili: mascherine, guanti, sovracamici, cuffie, occhiali protettivi. Tutti presidi per salvaguardare la salute di Ospiti e operatori.
Purtroppo, però, dobbiamo registrare con amarezza che quello che veramente sarebbe necessario, ovvero uno screening della condizione di tutti attraverso i tamponi, ad oggi non è ancora stato possibile. Chiediamo quotidianamente ad ATS la disponibilità, sia per gli Ospiti che per gli operatori, e in questi giorni alcuni dei tamponi necessari dovrebbero essere consegnati: tale risultato è frutto di continue e ferme sollecitazioni. Attendiamo fiduciosi, ma non senza la consapevolezza che la conoscenza delle reali condizioni delle persone è una delle condizioni principali per lottare contro l’infezione. A questo proposito, dopo diverse settimane, le strutture e i servizi di cura per gli anziani sono emerse fra quelle più importanti da sostenere, anche in funzione della fragilità delle persone che assistiamo quotidianamente e che i dati indicano come maggiormente esposti agli effetti del virus.
“Nelle ultime due settimane, purtroppo, abbiamo registrato anche noi diversi decessi sospetti. Abbiamo la certezza di solo 4 casi di COVID-19 fra gli Ospiti, perché sono stati inviati in ospedale e lì hanno eseguito il tampone” dichiara la dr.ssa Milena Bianchi, Direttore Sanitario della RSA Sen. C. Perini. “Attualmente, di questi 4, uno è ricoverato, 2 sono rientrati in struttura e posti in isolamento, mentre un altro, purtroppo, non ce l’ha fatta. Per quanto riguarda l’andamento generale, possiamo dire che rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno (gen-mar) abbiamo registrato 26 decessi in più, alcuni dei quali presumibilmente correlati all’emergenza sanitaria in atto in tutta la Regione Lombardia. I dati vengono comunicati giornalmente ad ATS. Questi numeri però devono essere letti anche alla luce delle condizioni di profonda fragilità che caratterizzavano molti di questi Ospiti già prima dell’avvento della pandemia”
“La trasparenza e la correttezza verso Ospiti, familiari e Istituzioni, caratterizzano da sempre la nostra Fondazione e il lavoro di tutti noi.”, afferma Angelo Garavaglia, Presidente della Fondazione Giuseppe Restelli, che segue da vicino e con tutto il CdA l’evolversi della situazione. “E’ un momento di profonda tristezza, soprattutto perché anche per noi perdere un Ospite è sempre fare i conti con una sensazione di vuoto. Stiamo facendo tutto il possibile per curare al meglio le persone che ci sono state affidate e per offrire agli operatori tutto quanto hanno bisogno per svolgere al meglio il loro lavoro. Direzione Sanitaria e Direzione Amministrativa -così come tutti i nostri collaboratori – non si stanno risparmiando e per questo va a loro il mio e nostro ringraziamento”.