Finalmente, dopo tanti progetti sulla carta, i lavori sono partiti e nel cantiere di via Diaz sono iniziati gli scavi per le fondazioni di Casa Leggera.
Il lavoro di progettazione ha richiesto impegno e attenzione, così come la fase di rilascio dei permessi necessari all’apertura del cantiere. Alla fine però, lo scorso 11 novembre, gli escavatori hanno acceso i motori e, con lo gli scavi per le fondazioni di Casa Leggera, hanno iniziato a porre le basi del nuovo edificio. I nuovi spazi ospiteranno nuove soluzioni per la residenzialità di persone che hanno bisogni particolari. Uomini e donne, ragazzi e ragazze che vogliono comunque continuare a vivere con un buon grado di autonomia.
Alla fine dei lavori, la comunità di Rho e del suo territorio potrà contare su nuove soluzioni abitative. Un alloggio per le persone con disabilità (Dopo di Noi), una piccola comunità per persone con fragilità psichica e, infine, ulteriori 10 mini alloggi protetti per anziani.
I numeri della disabilità
Per quanto riguarda il tema della disabilità e del ‘Dopo di Noi’, in territorio regionale, si stima che 3.597 persone potrebbero beneficiarie di nuove soluzioni abitative dedicate al Dopo di Noi. Di queste, il 61%, pari a circa 3.000 unità, frequenta servizi diurni sociali e sociosanitari (SFA, CSE, CDD). 411, invece, sono assistite in via esclusiva dalla famiglia.
Il Piano di Zona del Rhodense 2015-2018 non restituisce un quadro dettagliato sul fenomeno della disabilità. Fornisce però alcune informazioni significative sull’offerta dei servizi socio assistenziali e socio sanitari dell’ambito:
- per i primi, vi sono 141 posti autorizzati e accreditati in Centri Socio Educativi (CSE) e 41 in Servizi di Formazione all’Autonomia (SFA);
- per i secondi, conteggiando i Centri Diurno Disabili (CDD) come da stima regionale, contiamo 145 posti autorizzati e accreditati.
Sulla base di questi dati il bacino d’utenza potenziale nel Rhodense del servizio “dopo di noi” proposto da Fondazione Restelli, è di circa 350 utenti.
I problemi psichici e la domanda dei grandi anziani
I numeri del disagio psichico sono importanti. Basti pensare che nel corso di un anno, mediamente, sono in cura presso le Unità Operative di Psichiatria lombarde circa 130.000 utenti. Il 60% soffre di disturbi della sfera depressiva e ansiosa e necessita principalmente di un trattamento ambulatoriale specialistico. Il 35%, invece, soffre di un disturbo psichico grave che necessita di una presa in carico multi-professionale.
Infine, la proposta di aumento dell’offerta di alloggi protetti per anziani autosufficienti con oltre 65 anni è giustificata dallo scenario demografico e dalla limitata offerta sul territorio. Oltre ai 40 mini alloggi della della Fondazione Giuseppe Restelli e altre soluzioni abitative protette nel comune di Cornaredo, non vi sono altre possibilità. Attualmente, tra l’altro, la lista d’attesa per i mini alloggi protetti della Fondazione è di 27 persone, a testimonianza di una quota di bisogno non ancora soddisfatta.