Durante gli ultimi due anni, a causa delle norme a protezione delle persone più fragili, più volte il pensiero è andato a chi non poteva lasciare la struttura in cui era ospite. Per molti di loro, purtroppo, uscire non così facile nemmeno prima della pandemia perché la fragilità e le precarie condizioni di salute non lo permettevano.
La storia che stiamo per raccontare però, non vuole solo scrivere un finale diverso alla mancata possibilità di uscire dei tanti ospiti della RSA Sen. C. Perini, ma ha da insegnarci tanto anche sui ragazzi che, spesso, dipingiamo come ‘alieni’, poco interessati al mondo se non a quello che scorre sui loro video o nelle loro chat: ma non apparivano forse alieni anche i ragazzi degli anni ’60 con la loro voglia di vivere; o non apparivano alieni quelli degli anni ’70 con la loro determinazione a cambiare il mondo; o forse, ancora, non erano alieni gli yuppies degli anni ’80? Forse è solo un gioco di prospettive che, rimbalzando, apre sempre ad un futuro possibile.
Una proposta inaspettata
I ragazzi, dicevamo. Già, sono stati loro, grazie alla mediazione dei loro appassionati insegnanti, a bussare – virtualmente – alla nostra porta e a chiederci il permesso di entrare. Il gruppo della 4A del corso in Tecnico del Turismo Sostenibile e Responsabile dell’Istituto Mattei di Rho è un’allegra banda di ragazzi dalla faccia pulita: più culture mischiate tra loro, passione per musica e video, un interesse sincero per il mondo del turismo ma, soprattutto, con il coraggio di raccogliere la sfida di portare l’innovazione là dove non te la aspetteresti.
Così, Velia, Davide, Yoana, Mattia, Anastasiz, Giorgio, Sara, Roberto solo per citarne alcuni, hanno deciso che anche se non potevano muoversi dai loro letti o dalle sedie, loro i nonni li avrebbero fatti viaggiare comunque. La loro sfida ci ha entusiasmato e incuriosito e, grazie al supporto dell’Associazione A-Id, Agenda for International Development e al contributo di Fondazione Cariplo, abbiamo intrapreso un percorso che, ancora non sapevamo, ci avrebbe condotto verso un itinerario difficile e tortuoso, fatto di paure, isolamento, ma anche di tenacia, resilienza e dell’energia che solo i ragazzi possono donare al mondo.
Immergersi nel mondo della long term care per scoprire le persone
Realizzare un dono per i nostri ospiti ha significato per i ragazzi, in prima battuta, conoscere i contorni del mondo delle cure a lungo termine e approfondire la condizione di quei nonni che volevano fare un po’ più felici. Hanno intrapreso un percorso di approfondimento con Francesco Carati, psicologo della Fondazione Giuseppe Restelli, con Debora Lai, Assistente Sociale, con Fabio Masseroni e Stefania Casarico, Educatori.
Con loro e con l’accompagnamento costante del prof Corrado Fumagalli di A-Id, hanno approfondito il mondo delle demenze, del sistema delle cure ma, soprattutto, hanno virtualmente incontrato la Sig.ra Emilia, il Sig. Vittorino, la Sig.ra Ida, la Sig.ra Milena e, infine, la Sig.ra Valentina. Hanno parlato a lungo con loro: certo, lo hanno fatto attraverso uno schermo, ma questo non ha impedito di conoscerne le storie, accoglierne i racconti e, perché no, entrare in relazione con alcuni ‘nonni’ mancati a volte troppo presto dalle loro vite.
Vicini anche a Natale
Mentre il progetto prendeva forma ma, soprattutto, si adattava alla nuova situazione dettata dal COVID-19, a dicembre Noemi, Giorgia, Elisa, Mattia, Francesca, Karla, Emily e Alessia hanno voluto lasciare il loro regalo di Natale per tutti gli Ospiti e, dalle loro case, hanno confezionato un divertente e affettuoso video di auguri fatto di tradizione e spirito natalizio…
Quando il gioco si fa duro, i duri scendono in campo
Innovare non può prescindere dal conoscere e così, per regalare un viaggio sfruttando le nuove tecnologie, i ragazzi si sono cimentati con la conoscenza di alcuni software che avrebbero permesso loro – grazie all’aiuto del prof. Paolo Migliavacca – di far magicamente uscire tutti gli anziani (senza che prendessero freddo però!).
Padroneggiare lo strumento non è stato però sufficiente, occorreva anche inventarsi un modo nuovo per raggiungere l’obiettivo nonostante il COVID e l’impossibilità di lasciare la loro città: ecco che allora, con tutta la resilienza che è possibile immaginare, i viaggi per città d’arte e scenari esotici hanno lasciato spazio alla costruzione di un itinerario nei luoghi simbolo di quella città che moltissimi degli anziani dell’RSA Sen C. Perini hanno amato e che sono stati lo sfondo di tante vicende della loro vita.
“E uscimmo a riveder le stelle”
Questa è la storia di ‘Sì, Viaggiare’, la storia di 17 ragazzi che, guidati dalla prof.ssa Maria Teresa Piva e dalla prof.ssa Manuela Giachin, hanno tenacemente voluto consegnare, a quelli che potrebbero essere i loro nonni, una possibilità nuova che parla il loro linguaggio e appartiene al loro mondo. Una possibilità che, però, parla anche di tradizione, che celebra le loro lunghe vite e che ha il sapore di un legame che si perde nelle notti dell’infanzia.