i disturbi comportamentali sono piuttosto frequenti nelle demenze e creano molta preoccupazione e fatica in chi sta accanto al paziente. I disturbi più frequenti riguardano: autonomie personali, gestione della vita quotidiana, relazioni.
È importante ricordare che il comportamento adottato dalla persona malata è l’unico che le permetta di far fronte alle richieste che le pone il mondo circostante.
Di seguito alcuni comportamenti che possono creare particolare disagio a chi assiste una persona affetta da demenza.
Attività di tipo ripetitivo
La persona affetta da demenza può dimenticare ciò che ha detto o fatto già dopo pochi istanti, compiendo azioni e facendo domande in modo ripetitivo.
In molti casi è opportuno rassicurarlo invitandolo a fare semplici azioni, cercando di mantenere un atteggiamento calmo e affettuoso. Ricordarsi che, a volte, l’azione ripetuta fa riferimento alle vecchie abitudini di lavoro che il malato aveva prima della comparsa della demenza.
Attaccamento
Il malato di Alzheimer può dipendere in modo estremo dalla persona che lo assiste e perciò non volere che questa lo lasci, nemmeno per un breve periodo. Tale comportamento può derivare dal timore del malato che la persona in questione possa abbandonarlo, generando un sentimento più generale di insicurezza. Ricordarsi che l’ambiente può rappresentare motivo di angoscia perché non più riconosciuto come famigliare. Il rapporto stretto con un parente rappresenta un fattore altamente rassicurante.
Perdite di oggetti e accuse di furto
Il malato di Alzheimer dimentica spesso dove ripone gli oggetti e di conseguenza può accusare altri individui di averglieli sottratti. In tali circostanze è opportuno rispondere gentilmente, cercando di evitare conflitti, e aiutandolo a ritrovare l’oggetto perduto, tenendo presente che il suo comportamento dipende dalla malattia e non dalla sua volontà. È inoltre consigliabile avere un duplicato di oggetti importanti (chiavi, documenti) e assicurarsi che non possa procurarsi oggetti di valore o preziosi.
Deliri e allucinazioni
Le persone malate a volte e a seconda della fase della malattia possono essere soggette a deliri e allucinazioni. Il delirio o le allucinazioni assumono forme di un pensiero vero e possono essere considerati, dalla persona affetta da demenza, come assolutamente reali creando uno stato di paura che può sfociare in comportamenti autodifensivi. Per abbassarne lo stato d’ansia si deve assecondarlo e non cercare di riportarlo bruscamente alla realtà, dandogli la possibilità di farlo parlare di ciò che lui crede stia accadendo.
Comportamenti disinibiti
Sebbene accada raramente, il comportamento del malato in pubblico può essere particolarmente inappropriato e disinibito. Parla costantemente ad alta voce, saluta tutti, dà manifestazioni di affetto anche a persone non conosciute, etc. Il miglior modo per dissuaderlo è provare a distrarlo con dolcezza.
Perdita dell’orientamento
Il disorientamento può rappresentare uno dei problemi più difficili da gestire. La persona affetta da demenza può vagare e perdersi addirittura nei pressi della propria abitazione. Garantire la sua incolumità è di primaria importanza. Garantire al malato passeggiate frequenti in compagnia può comunque ridurre l’ansia legata alla voglia di uscire di casa autonomamente.
Violenza e aggressività
In particolari circostanze il malato di Alzheimer può diventare irascibile, aggressivo e addirittura violento; ciò può accadere per svariati motivi come la perdita di autocontrollo in pubblico, l’incapacità di esprimere con sicurezza emozioni e sentimenti sgradevoli e la difficoltà a relazionarsi con altri individui. L’aggressività può anche essere una reazione a: sensazioni e condizioni sgradevoli (es. rumore, confusione, posti troppo affollati), a fattori fisici (fame, freddo, caldo, sonno), e fisiologici (infezioni alle vie urinarie, stitichezza, mal di denti), manifestazioni che il malato non riesce ad identificare o ad esternare correttamente.
L’aggressività è una delle principali difficoltà a cui la persona che assiste deve far fronte. L’unica strategia efficace, benché certamente sia anche la più difficile, è MANTENERE IL CONTROLLO E LA CALMA, non insistere, rispettare i suoi tempi, OSSERVARE ed imparare a PREVENIRE I FATTORI SCATENANTI.
Depressione e ansia
La persona malata può sentirsi depressa e triste, tendere all’isolamento, parlare, agire e pensare con particolare lentezza e difficoltà. Da ciò può derivare un’ulteriore alterazione del ritmo di vita quotidiano e delle abitudini come ad esempio una diminuzione dell’appetito. Bisogna cercare di indurre il malato a sentirsi amato non chiedendogli mai più di quanto possa dare, gratificandolo, facendogli sentire l’affetto della famiglia ed evitando di rimproverarlo duramente davanti agli insuccessi.