Carissimi,
l’occasione di tracciare un bilancio dell’anno che sta per concludersi è sempre un momento importante per riflettere sul percorso fatto e su quanto si pone davanti a noi nei prossimi mesi.
Permettetemi però, prima di tutto, di ricordare ancora una volta il dr. Giuseppe Restelli, di cui abbiamo da poco commemorato la scomparsa: sono già passati 15 anni e tutti ci auguriamo di aver mantenuto salda la sua Opera nella missione che si era immaginato insieme al gruppo dei fondatori, rispettando i valori che la animano ma, come era nel suo e nel loro stile, aver sempre puntato sulla qualità, l’umanità e lo sviluppo della cura rivolta alle persone che ci vengono affidate.
Sarebbe sicuramente stato fiero della visita che una delegazione di imprenditori della cura proveniente dall’Austria ha voluto riservare a Casa Leggera, l’ultimo progetto si sviluppo della Fondazione che vedrà la sua inaugurazione proprio nei primissimi mesi del prossimo anno. Un progetto forse unico in Italia che – oltre a potenziare l’offerta di alloggi protetti per anziani – guarda al mondo della disabilità e del Dopo di Noi, puntando sull’autonomia delle persone e sulla possibilità anche di ospitare più nuclei famigliari per una transizione sempre più sicura e a misura di ciascuno.
Il 2022 è stato un anno di grande lavoro per tutti gli operatori dei nostri servizi, impegnati in una vera e propria ripartenza che, rispetto all’anno precedente, si è fatta via via sempre più solida. Siamo tornati finalmente alla possibilità di assistere le persone fragili con la piena operatività di cui siamo capaci, sia sul fronte dei posti letto che di quello dei pazienti in carico presso il proprio domicilio.
Prima di allargare analisi e considerazioni, lasciatemi però ringraziare anche qui la dr.ssa Milena Bianchi, Geriatra e Direttore Sanitario della Fondazione per molti anni che durante l’estate ha concluso la sua collaborazione per godersi la meritata pensione. Oltre all’attività ordinaria di tutti questi anni, la dr.ssa Bianchi è colei che ha guidato la struttura sanitaria della Fondazione durante i difficilissimi mesi delle prime ondate pandemiche e che oggi passa il testimone alla dr.ssa Cecilia Gulisano, validissimo medico conosciuto proprio durante quei mesi drammatici per la sua specializzazione in Infettivologia. Quindi, ancora grazie alla Dr.ssa Bianchi e un sincero augurio di buon lavoro alla dr.ssa Gulisano.
Grazie allo spunto offerto dal saluto alla dr.ssa Bianchi permettetemi un breve cenno alla questione del personale. In Fondazione non sono mai venute meno le professionalità necessarie e non è mai mancato il numero di professionisti ed operatori necessari ad assicurare gli standard di cura che fanno parte del nostro stile. Tuttavia, siamo convinti che il Sistema Sanitario abbia bisogno di un importante intervento di riequilibrio, complice anche il grande assorbimento di personale che il comparto pubblico ha generato in questi ultimi 2 anni. I nostri uffici sono comunque sempre attivi nella ricerca e, da qualche settimana, abbiamo anche promosso e un vero proprio corso di formazione per nuovi componenti del team assistenziale.
Questo 2022 è stato finalmente anche il tempo in cui, via via sempre più, abbiamo riguadagnato una modalità di visita dei nostri cari ricoverati in RSA sempre più piena. Anche l’infezione appare sempre più gestibile e, salvo complicanze particolari, non determina più chiusure totali o indiscriminate e ci permette di assicurare una socialità piena a chi ci è stato affidato. Con la stabilizzazione della situazione sanitaria anche i livelli di occupazione dei posti letto sono tornati vicini alla normalità, segno della possibilità piena di poter offrire soluzioni di cura a chi ne ha bisogno.
Non abbiamo però dimenticato quanto attraversato e, dal punto di vista gestionale e organizzativo, abbiamo elaborato un nuovo piano pandemico denominato POP (Piano Operativo Pandemico) che ha visto tutta l’équipe impegnata nella revisione e nel miglioramento ti tutte le procedure, sia riferite agli stati di maggior allarme che a quelli cosiddetti ‘interpandemici’.
Come sapete, la missione della Fondazione non è solo quella di essere al servizio della cura, ma anche di un’intera comunità come è quella di Rho e del Rhodense. Grazie alle opportunità offerte dalla Cascina Poglianasca diamo supporto a molte realtà sociali e socio-sanitarie. Di queste ultime settimane è la notizia dell’arrivo presso il complesso di Arluno di una nuova realtà che ospitiamo con soddisfazione: si tratta di una delle comunità famigliari dell’Associazione Mondo di Comunità e Famiglia che ha preso il posto della Comunità Irene.
Nonostante le tante notizie positive, non sono mancati però gli ostacoli, primo fra tutti il rincaro del prezzo dell’energia. Lasciatemi dire che – oltre ai fenomeni speculativi che già conosciamo – nel toccare questo punto il mio e nostro pensiero non può che andare al conflitto russo-ucraino, all’assurdità della guerra e alle ingiustificate sofferenze delle popolazioni coinvolte. Resta però il fatto che, dopo aver affrontato i sacrifici e le difficoltà economiche poste dalla pandemia, il CdA e la Direzione Generale devono ora fare i conti con costi che, di fatto, sono triplicati. In questi momenti credo siano le Istituzioni a dover intervenire perché i singoli gestori non possono farcela da soli né, tantomeno, scaricare le maggiori spese interamente sulle rette. Ci auguriamo che si tratti solo di un momento transitorio perché, oltre ai costi diretti dell’energia, dobbiamo far fronte a tutti gli aumenti dei beni e servizi ad essi connessi.
Nonostante questo, però, ci stiamo impegnando in progetti virtuosi di autoproduzione fotovoltaica e ci stiamo adoperando per la creazione di una comunità energetica che possa bilanciare favorevolmente il paniere dei nostri consumi.
Le Festività che ci attendono, prima di tutte il Santo Natale, possano portare allora gioia e serenità a ciascuno di voi in un momento che, per quanto in miglioramento, lascia comunque delle ombre più o meno marcate nella vita di ciascuno. A partire dalla tenera fragilità del Bambino di Bethlemme, un augurio e un pensiero a tutti i nostri ospiti, agli operatori che ogni giorno rendono tangibile la nostra missione e a voi tutti che ci affidate le persone più care.
Buon Natale e felice anno nuovo.